Referendum 2016: Vergogna D’Alema!!

Leggo oggi su Repubblica.it le seguenti affermazioni che avrebbe detto (aspetto rettifica!!!) l’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema:

 

L’attacco di D’Alema. «Bisognerà mandare qualcuno a controllare nell’hangar in cui si spogliano i voti degli italiani all’estero«, ha detto Massimo D’Alema a Lecce, chiudendo all’hotel Tiziano la campagna del Comitato «Scelgo No». «Da persone che fanno politica nel Mezzogiorno sappiamo che non è vero che la campagna elettorale si conclude alla mezzanotte del venerdì – ha dichiarato D’Alema – ma continua fino a quando chiudono i seggi, persino durante lo spoglio, e bisognerà controllare anche lo spoglio dei voti degli italiani all’estero. Già il fatto che la nostra Costituzione sia scritta anche da chi sta all’estero, e non lavora e non  paga le tasse in Italia, mi sembra una bizzarria, bisogna poi vedere se si tratta di persone vere e non di schede elettorali comprate e riempite da una sola mano. Alcuni giornali, per fare una campagna terroristica orchestrata, parlano di un milione seicentomila voti all’estero, se fosse vero sarebbe la prova che c’è qualche imbroglio, perché questo dato non è realistico«.

Fonte: La Repubblica

 

Sappiamo giá da molto tempo che Massimo D’Alema ha un problema PERSONALE con Matteo Renzi, peró mettere nel mucchio delle innumerevoli polemiche sul referendum il voto degli italiani all’estero, dire che non pagano le tasse e altre cose, trattandoci da cittadini di serie B (si chieda piuttosto, signor D’Alema, perché stiamo all’estero, va) va decisamente oltre ogni decenza.

Guardi che io, anche se vivo all’estero (e comunque tra poco torno in Italia, per cui non vedo perché non dovrei votare per il futuro del MIO paese), alcune tasse le pago ancora in Italia eh, perché ho delle cose intestate a Roma su cui continuo a pagare, anno dopo anno. Per cui, prima di sparare cose cosí per attaccare Renzi usando gli italiani all’estero come scudi umani, si informi.

Poi scusi, ma un italiano all’estero non ha il diritto di tornare nel suo paese un domani?

Guardi che quello che dice (o avrebbe detto) se vero – e aspetto chiarimenti – è molto grave.

Per il suo tornaconto lei ed altri vorrebbero mettere a tacere il voto di quelli che, a malincuore, guardi, abbiamo lasciato l’Italia.

Forse chissá siamo molto piú orgogliosi del nosotro paese noi che viviamo all’estero, paese a cui pensiamo tutti i giorni, rispetto a quelli che ci vivono fisicamente e che danno per scontate molte cose.

Aspetto comunque con ansia una rettifica da una persona che a suo tempo era anche il MIO Presidente del Consiglio (ah, allora ero a Roma eh, per la cronaca, e potevo votare. Peccato che non ho mai avuto il piacere di poterla votare alle elezioni politiche, eppure il suo trono a Palazzo Chigi lo ha avuto eh).

Guardi, se vuol parlare di indecenze, mi sembra piú consono parlare dei governi tecnici, quelli che la «CASTA» (che ora pure Berlusconi critica!! Assurdo, da ridere) si fa in casa, anziché puntare il dito contro gli italiani all’estero.

EVITI, CARO D’ALEMA, DI ETICHETTARE GLI ITALIANI IN ITALIANI DI SERIE A E DI SERIE B.

Sa una cosa? Quando si comincia a mettere etiquette è quando si ha paura e occorre un nemico a tutti i costi. 

Spesso purtroppo è anche come cominciano alcune dittature.

 

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